Il Vincent ha la responsabilità e il privilegio di essere il primo spettatore a trovarsi di fronte ad un’opera d’arte.
È dunque colui che la ammira per più tempo ma non per questo lo fa in maniera statica e asettica: dalla simbiosi tra oggetto illuminato e proiettore nasce la massima valorizzazione di entrambi che diventano un “unicum” per tutta la durata dell’esposizione fino a quando non verranno spente le luci e sarà uscito l’ultimo visitatore appagato e soddisfatto dell’esperienza artistica vissuta.

L’uso “personalizzato” per ciascuna opera

Così come l’interazione che ciascuno di noi ha verso un’opera d’arte è assolutamente soggettiva, anche il Vincent si propone allo stesso modo. La sua capacità di interagire con le opere, illuminandole in maniera dinamica e creativa, raggiunge i massimi livelli di eccellenza.
Il suo utilizzo permette un’illuminazione personalizzata e in grado di sfruttare tutte le caratteristiche elettromagnetiche dell’onda luminosa adattandosi facilmente a tutte le variabili richieste dal contesto espositivo e dall’opera stessa.

Cosa vedono, dunque, gli occhi del Vincent?

Vedono quello che vedono i tuoi occhi…
vedono la bellezza intrinseca in ciascuna opera d’arte illuminata “ad hoc” perché…
non esiste l’arte senza la luce!

Ma cos’è il Vincent?

Un innovativo proiettore marcato Idealed, costruito con la tecnologia più avanzata del settore illuminotecnico.
Lo spot sagomatore del dispositivo permette di:

  • modulare l’ampiezza della luce,
  • regolare il fuoco per modificare le ombre e la luminosità riflessa dell’opera. La regolazione della luminosità e della temperatura del colore garantisce un’adattabilità senza precedenti dello strumento al variare delle condizioni cromatiche e luminose del contesto espositivo.

Il Vincent, inoltre, è dotato di controllo remoto, ciò permette la gestione semplice, funzionale e versatile del fascio luminoso.